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“Lo spettro autistico” di Vito Cilla
Il disturbo del neurosviluppo caratterizzato da difficoltà nella comunicazione sociale e comportamenti ripetitivi

Il termine “spettro autistico” riflette l’ampia varietà di sintomi, abilità e livelli di disabilità che le persone con autismo possono avere. Non esistono due persone con autismo che siano uguali; alcune possono vivere in modo relativamente indipendente, mentre altre possono avere bisogno di supporto significativo nella vita quotidiana. L’uso del termine “spettro” riconosce questa diversità e la necessità di approcci personalizzati per il supporto e l’inclusione.

L’autismo è un disturbo del neurosviluppo caratterizzato da difficoltà nella comunicazione sociale e comportamenti ripetitivi o interessi ristretti. La patogenesi dell’autismo è complessa e coinvolge una combinazione di fattori genetici e ambientali che influenzano lo sviluppo cerebrale. Non esiste una causa unica, ma vari geni e mutazioni possono contribuire all’insorgenza della condizione.

Una teoria significativa nella neurofisiologia dell’autismo è la mancata potatura delle sinapsi. Durante lo sviluppo normale del cervello, molte sinapsi (connessioni tra neuroni) vengono eliminate in un processo chiamato potatura sinaptica, che è fondamentale per la funzionalità e l’efficienza del cervello. Nelle persone con autismo, si ritiene che questo processo possa essere alterato, portando a un eccesso di sinapsi che potrebbe contribuire ai sintomi dell’autismo, come l’iper-sensibilità agli stimoli sensoriali e le difficoltà nella comunicazione sociale.

Un altro aspetto rilevante è il ruolo dei neuroni specchio, che sono implicati nella capacità di imitare e comprendere le azioni degli altri. Nei bambini autistici, si è osservato che i neuroni specchio potrebbero non funzionare correttamente, il che può influire sulla loro capacità di apprendere attraverso l’imitazione. Tuttavia, con metodi di insegnamento appropriati che stimolano questi neuroni, come la terapia comportamentale e l’apprendimento attraverso il gioco, si possono ottenere miglioramenti significativi nelle abilità sociali e comunicative.

I segni dell’autismo possono variare ampiamente, ma alcuni dei più comuni includono:

  • Difficoltà nella comunicazione sociale: Questo può includere problemi nel fare o mantenere conversazioni, comprendere gesti sociali, e mantenere il contatto visivo.
  • Comportamenti ripetitivi: Le persone con autismo possono avere routine rigide, movimenti ripetitivi (come dondolare o battere le mani) e un forte attaccamento a oggetti specifici.
  • Interessi ristretti: Possono sviluppare interessi intensi e specifici in aree particolari, a volte a scapito di altre attività e interessi.

I metodi di insegnamento che possono aiutare i bambini autistici includono:

  1. Terapia Comportamentale Applicata (ABA):
    • ABA utilizza principi di rinforzo positivo per migliorare una varietà di comportamenti, inclusi quelli sociali, comunicativi e accademici.
    • Le sessioni di ABA spesso includono attività che incoraggiano l’imitazione e la ripetizione, stimolando così i neuroni specchio.
  2. Video Modeling:
    • Questo metodo prevede l’uso di video per insegnare nuove abilità attraverso l’osservazione e l’imitazione.
    • I bambini guardano video di modelli che eseguono compiti o comportamenti specifici, quindi imitano ciò che hanno visto.
  3. Intervento Precoce e Didattica Naturale:
    • Interventi che coinvolgono il gioco e l’apprendimento in ambienti naturali, come la terapia di risposta al gioco (PRT), possono essere efficaci.
    • Questi metodi sfruttano le interazioni quotidiane per promuovere abilità sociali e comunicative attraverso l’imitazione e l’interazione sociale.
  4. Terapia Occupazionale e Integrazione Sensoriale:
    • Questi approcci possono aiutare i bambini a gestire le loro risposte sensoriali e migliorare le abilità motorie attraverso attività strutturate che richiedono imitazione e coordinazione.
  5. Comunicazione Facilitata e Dispositivi di Comunicazione Aumentativa e Alternativa (AAC):
    • Strumenti come i tablet e i dispositivi di comunicazione possono aiutare i bambini autistici a esprimersi e a interagire con gli altri, favorendo così l’apprendimento e l’imitazione.

“Almeno l’1% della popolazione mondiale è autistica. Ciò significa che, al momento ci sono almeno 75 milioni di persone autistiche nel mondo. Tuttavia, solo una minoranza di queste persone riesce a ottenere e mantenere un lavoro significativo e retribuito. Questo è uno spreco enorme di potenziale umano. Le persone autistiche portano abilità uniche nel mondo del lavoro, come l’attenzione ai dettagli, la capacità di concentrarsi intensamente e la memoria eccellente. Tuttavia, possono anche affrontare sfide significative come la difficoltà nella comunicazione sociale, la ripetizione e la routine.”  Adam Feinstein Autism Works

“Autism Works: A Guide to Successful Employment across the Entire Spectrum” di Adam Feinstein (edizione Italiana, a cura di Enza Crivelli, traduzione di Francesca Santochirico, Uovonero 2023)   è una guida fondamentale che esplora come le persone con autismo possano essere supportate efficacemente nel mondo del lavoro. Il libro sottolinea che l’inclusione delle persone autistiche nel lavoro non è solo una questione di equità, ma anche di vantaggio economico e produttivo.

Nel libro troviamo ben delineati e argomentati i vari tipi di lavoro possibile e come approcciarsi e quelli che mi sono apparsi più coinvolgenti sono:

  1. L’importanza dell’occupazione: Discute la necessità di ricerca e l’importanza della transizione dall’istruzione al lavoro.
  2. Scegliere un lavoro: Fornisce una panoramica delle varie opzioni di carriera, affrontando gli stereotipi comuni e discutendo anche dell’opportunità del lavoro autonomo e i tirocini non retribuiti.
  3. Candidarsi per un lavoro: Offre consigli pratici su come prepararsi per un colloquio, se rivelare o meno la diagnosi di autismo, e suggerimenti per i datori di lavoro.
  4. Mantenere un lavoro: Copre le sfide sul posto di lavoro come i problemi sensoriali, la disfunzione esecutiva e il bullismo, offrendo strategie per creare ambienti lavorativi più inclusivi.
  5. Neurodiversità sul posto di lavoro: Incoraggia i datori di lavoro ad abbracciare le differenze e a implementare buone pratiche per supportare i dipendenti autistici.
  6. Genere e autismo: Analizza le sfide specifiche che le donne autistiche possono affrontare sul posto di lavoro e il fenomeno del camuffamento delle loro difficoltà.

Il libro è ricco di casi di studio reali e offre soluzioni pratiche sia per i datori di lavoro che per le persone autistiche in cerca di lavoro. Feinstein sfata miti comuni sull’autismo e dimostra come le persone autistiche possano contribuire significativamente alla forza lavoro se vengono offerte loro le giuste opportunità e supporti.

Il libro di Feinstein è elogiato per le sue soluzioni pratiche e i casi di studio reali, rendendolo una lettura preziosa per genitori, datori di lavoro e persone autistiche. Mira a sfatare i miti sull’autismo e l’occupazione, enfatizzando che assumere persone autistiche è vantaggioso economicamente e non solo un atto di carità​ (Routledge)​​ (Barnes & Noble)​​ (Autism Awareness)​.

Dott. Vito Cilla pediatra già direttore di distretto ASL Mt, attualmente direttivo associazione Aura Blù per l’autismo Matera