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DI CARO, Magistrate finalmente
È autrice anche di «Andare per Matera e la Basilicata»

A sessant’anni dalla legge che aprì le porte della magistratura alle donne, affondiamo lo sguardo nelle storie delle otto vincitrici del primo concorso. La fotografia di un’Italia che faticosamente cambiava volto.

Graziana Calcagno, Emilia Capelli, Raffaella d’Antonio, Giulia De Marco, Letizia De Martino, Annunziata Izzo, Ada Lepore, Gabriella Luccioli sono le «temerarie» vincitrici del primo concorso che, nel 1963, aprì le porte della magistratura alle donne: figure d’eccellenza, sconosciute ai più, che si misero in gioco sfidando il pregiudizio maschilista fortemente radicato in ambito giudiziario. Nel seguirne il percorso biografico e professionale – ricostruito attraverso documenti e testimonianze di discendenti e colleghi – ci si addentra in un’Italia caratterizzata da profondi mutamenti sociali e culturali, in una storia che è corale e individuale.

Eliana Di Caro, dal 2000 giornalista al «Sole 24 Ore», è al supplemento domenicale di cultura dal 2012. Fa parte del gruppo Controparola, fondato da Dacia Maraini nel 1992, con il quale ha pubblicato contributi per «Donne della Repubblica» (2016), «Donne nel Sessantotto» (2018), «Donne al futuro» (2021), tutti editi dal Mulino. È autrice di «Andare per Matera e la Basilicata» (Il Mulino, 2019), «Le vittoriose. Storie di donne tenaci» (Il Sole 24 Ore, 2020) e «Le madri della Costituzione» (Il Sole 24 Ore, 2021).