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L’era mesozoica di Antonio Andrisani

Gli italiani. Siamo immaturi e indisciplinati. La prova del nove l’ho avuta andando in banca. Come sapete, per accedere in uno di quei luoghi diabolici bisogna superare una barriera. Quelle capsule cilindriche che ricordano tanto i film di fantascienza, in particolare quelli sulla macchina del tempo. L’italiano, forse per questo, le detesta tanto. Teme che possano trasportarlo in un’altra epoca. Il conto in banca forse nel passato era più florido ma immaginate che tragedia, con 3mila miliardi di debito pubblico, se la capsula dovesse spedirlo nel futuro.

L’italiano arriva a invidiare il portatore di pacemaker al quale è proibito accedere nella cabina. Preferirebbe essere portatore di stimolatori elettronici, con tutti i disagi che comporta, piuttosto che fare due passi indietro e depositare gli oggetti metallici nell’apposita cassettiera.

La “vocina” femminile ci invita a svuotare le tasche, la maggior parte delle quali effettivamente sono ormai vuote. Ma l’italiano non vuole trattenersi un attimo di troppo in quelle celle trasparenti. Quale affronto fargli perdere tempo. Il tempo è denaro e lui ne ha già pochissimo. Piuttosto che arretrare e soddisfare le modeste richieste dell’apparato elettronico, comincia a battere i pugni contro la superficie concava dell’involucro alla ricerca di uno sguardo amico che possa dall’interno sbloccarlo. Magari un cassiere magnanimo che lo riconosca e gli spalanchi le porte di Sesamo. Cosa che puntualmente accade dopo una sosta nel cilindro. In tutto quel tempo l’italiano avrebbe potuto non solo depositare di tutto ma anche leggere una decina di capitoli di Alla ricerca del tempo perduto. Purtroppo, si sa, gli italiani leggono poco.

Insomma le porte devono dissuadere i rapinatori ma l’italiano giustamente pensa: “io non devo mica fare una rapina, devo solo ritirare la pensione di mia nonna. Quindi, a dirla tutta, il rapinato sono io dal momento in cui varco questa soglia puttana”. Ho usato questo colorito attributo perché dare della meretrice all’hostess virtuale è la prima cosa che l’italiano fa appena si palesa l’invito al deposito di borse e metalli.

Insomma, l’italiano si offende alla sola idea che qualcuno pensi che voglia fare una rapina con un accendino. Non è un gangster e quindi non tollera queste insulse barriere. A cosa servono se lui non è Al Capone? E se dovessero arrivare dei veri rapinatori con le tasche piene di armi e non di chiavi? Per un’ipotesi tanto remota e statisticamente irrilevante non si può crocifiggere l’italiano sottoponendolo al faticoso rilascio degli oggetti argentini.

Lasciatemi cantare e ditemi se l’italiano, quello vero, non meriti di essere catapultato attraverso le capsule del tempo, dalla banca direttamente nell’era mesozoica. D’altra parte, detto tra noi, spesso le banche sono più pericolose dei dinosauri.

Antonio Andrisani, regista, attore, sceneggiatore, scrittore