Medeura, un’associazione culturale fondata 20 anni fa e con alterni momenti di vitalità e protagonismo, riprende la sua attività, riparte tornando a percorrere quella fertile terra di idee, emozioni, creatività, pensiero, visioni, che é la cultura.
Lo fa conservando l’atteggiamento e la prospettiva che hanno caratterizzato il suo percorso: da un canto, curiosità (per) e attenzione a quello che avviene nel panorama culturale e sociale attuale e in divenire, dall’altro, esplorazione di fenomeni, realtà, tendenze, che possono rivelare e valorizzare potenzialità e sviluppi ancora latenti.
Lo fa osservando che il fermento culturale diffuso continua, che tante realtà ormai mature rinnovano appuntamenti ed eventi – dalla musica al cinema, dai libri alle mostre al teatro -, che altre sorgono e diversificano e arricchiscono l’offerta culturale, che fra esse sempre più spesso si instaurano forme di collaborazione, pur permanendo una grande precarietà sia per le dimensioni e laconsistenza sia per l’incertezza o l’assenza di politiche e programmi degli enti pubblici.
Il 2019 appare sempre più lontano. Si può discutere della sua cd “legacy”, ma di fatto il soggetto che ne ha interpretato e guidato il processo – al di là delle resposnsabilità – é ridotto ad una pallida ed eterea copia di quelo che é stato e le tracce della perdurante produttività di quel lievisto diventano sempre più labili (un anno fa il nostro ultimo grido di allarme (https://www.medeura.it/codice-rosso-per-la-fondazione-matera-basilicata-2019/).
Ma, e questo é ancora più preoccupante, l’orizzonte che esso costituiva é ormai scomparso e nesun altra meta o prospettiva lo ha sostituito.
Per Medeura questo costituirà un campo di indagine privelegiato dato il suo carattere fondante dell’identità e del futuro della città. E ovviamente, in questa ottica, lo sguardo dovrà necessariamente estendersi alle istituzioni culturali e formative, ai centri di ricerca, ai luoghi nei quali giocano un ruolo fondamentale saperi, conoscenza, creatività.
In ogni caso, cercherà di animare un confronto culturale sempre alto, fondato sulla qualità e la competenza degli interlocutori, sul livello e la ricchezza dei contributi che si chiedono e si offrono, sulla finalità di arricchire conoscenze e consapevolezza individuali e collettive.
Già in questo avvio proviamo a delineare metodo e direzione che ispireranno il nuovo corso, ospitando contributi illustrativi di eventi organizzati da altri soggetti culturali, sottraendosi sin dall’inizio dal percioloso seme dell’invidia, per riprendere un’originale festival di cui diamo conto, nonché coinvolgendo intellettuali, artisti, operatori culturali, attori della vita sociale, che in totale autonomia parlano del loro lavoro, propongono le loro analisi, portano la loro testimonianza, descrivono fenomeni e iniziarive importanti.
Accanto a contributi liberi, spontanei, autonomi nella loro ideazione, come quelli che pubblichiamo con questo esordio, proveremo a strutturare qualche riflessione più organica, partendo da un testo base dell’associazione, ma anche di soggetti ad essa estranei, sul quale sviluppare un dibattito a più voci per rafforzare il tentativo di intrecciare e contaminare pensieri e parole troppo spesso inespressi o solitari e autosufficenti o abbandonati a se stessi per la mancanza di luoghi e forme necessari per alimentare lo scambio, il dialogo, l’integrazione. Lo faremo non solo su macrotemi, come il pos-2019, cui si é accennnato, ma anche su altri, più particolari, come, per esempio, sulla Matera invisibile, quella sotteranea, preparando un incontro che terremo prevedibilmente a settembre, oppure collaborando con Ordini professionali per la valenza culturale di tematiche come la giurisdizione, l’urbanistica, l’ambiente, il digtale e l’intelligenza artificiale.
Ovviamente, sia sui contributi singoli sia su quelli diretti ad aprire un dibattito sarà possibile a chiunque di intervenire, per polemizzare o condividere o comunque esporre un proprio punto di vista.
Insomma, per noi la cultura é vita e lo scopo dichiarato e perseguito dall’associazione, anche attraverso il suo sito, é di alimentarla, nutrirla, irrobustirla, in modo che sempre più diffusamente e profondamente permei la realtà sociale, lo spazio pubblico e le coscienze individuali.
Seguiteci, fateci conoscere le vostre opinioni e inviateci contributi da pubblicare sul sito scrivendoci a info@medeura.it.
Buona lettura.
Enzo Santochirico, avvocato, é presidente dell’Associazione Medeura. In passato, é stato presidente nazionale dell’AIGA (Associazione giovani avvocati) e della Fondazione Sassi; ha anche ricoperto cariche pubbliche a livello comunale e regionale.